ASSOCIAZIONE CULTURALE
LAQUP

LAboratorio Qualità Urbana e Partecipazione

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Newsletter nº 1_2017
A PROPOSITO DI BICICLETTE
 
Ennesima discussione con amico. Cosa serve fare una zona 30 in San Salvario? Gli isolati sono corti, con incroci continui, e le automobili dunque vanno già piano. Per questo infatti diciamo che è una “naturale” zona 30, ma…Le cose un po’ cambiano se pensiamo alle biciclette. Che già usano moltissimo queste vie più strette ma meno trafficate, e quindi un po’ più sicure.

Nelle zone 30 infatti la bici è prevista a pieno titolo. Viene spesso anche indicata nella segnaletica orizzontale, per ricordare a tutti che la sede stradale non è solo per i veicoli. Anche senza ciclopista, nella zona 30 la bicicletta è considerata e quasi programmata, non solo sopportata. Quindi la sicurezza aumenta, e con la sicurezza l’uso della bicicletta.
Magari anche da parte dei bambini, che se si muovessero in zone più sicure potrebbero andare a scuola in bicicletta. Questo avrebbe un doppio effetto. Togliere una parte del traffico automobilistico dalle strade alle ore di ingresso e uscita dalle scuole.
Avere in futuro più ciclisti per le strade.

P.S. nelle zone 30 all’estero, nelle vie a senso unico, le bici sono previste nei due sensi. Incredibile, la bici in controsenso (anche): ulteriore elemento che fa aumentare la comodità di chi usa la bici, ma soprattutto rallentare le auto e quindi aumenta la sicurezza. In Italia nel codice stradale non è previsto.

 

Bici in controsenso in Belgio
Bici in controsenso in Inghilterra
QUARTIERI DI QUALITÀ: anno terzo
 
Il 20 gennaio, alla Casa dell'Ambiente, LAQUP ha organizzato il Seminario “Il verde si fa strada …in città”. Poster, relazioni e alla fine un dibattito (cui ha partecipato anche l’assessora alla viabilità della città di Torino, La Pietra) per approfondire il tema delle strade verdi, più belle ma innanzitutto più salutari.

Ci sono molti modi per intervenire: oltre a nuovi viali, sempre vincenti ma che richiedono caratteristiche particolari della strada, in certe situazioni, ad esempio, ci si può accontentare di fioriere, purché numerose, o di edifici con le pareti verdi.

Certamente si richiede un ripensamento delle strade: chi è disposto ad investire e a cosa siamo disposti a rinunciare per avere una strada, e quindi un pezzetto di città, col verde?

Obiettivo del seminario: un manifesto su cui riflettere e da cui partire per avere strade più verdi, che verrà sottoposto alle associazioni, ai cittadini e agli amministratori interessati.


 
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